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la tassa apposta alle distillazioni, per cui Tommaso Robins col fratello del detto Grant era guarentigia, e che per le quattrocento ottantotto piastre dovute da me allo scerifo, per cui erano mallevadore Giovanni e Tommaso Robins, Robins pagar dovesse le centonovantasette dovutemi e il rimanente di tutta la somma si dovesse pagare da me; ma che, ciò fatto, restituiti mi fossero i miei cavalli, il mio carro ed i fornimenti, con tutto ciò che m’apparteneva. Pagai la tassa di distillazione immediatamente, e offersi di pagar al scerifo la parte mia. se Tommaso Robins pagar voleva centonovantasette piastre dovutemi ; ma, come il sudetto Tommaso Robins non aveva al suo comando tal somma, cosí tanto G. Grant che l’altro fratello di Robins ordinarono che rimanessero quegli effetti nelle sue mani, finché potuto avesse ciò fare. Vedremo in breve l’effetto di questa altrettanto ingiusta che sconsigliata sentenza. Chiesi di mandar a Filadelfia il mio carro con un carico di prodotti rurali. N’ebbi per somma grazia la permissione, a patto però di consegnar carro e prodotti ad un carrettiere de’ Robins. Io, che conosceva abbastanza la lunghezza de’ loro artigli, insistei di mandar il mio. Non era questi distante se non dieci miglia da Sunbury, quando quello assassino il raggiunse, gettò tutto il carico sulla strada, ch’io perdei per metá, e tornò trionfante e gioioso con carro e cavalli all’albergo d’iniquitá. Chi potea opporsi a tal perfido nella borgata di Sunbury? Proposi novellamente di pagar la porzione dovuta da me allo scerifo a conto della obbligazione giudiziale di quattrocento ottantotto piastre: mi rispose che non aveva danaro per pagare la sua tangente. Ritenne nulladimeno, col diritto del piú forte, tutti i miei effetti nelle sue mani. Le mie stufe andarono a pagare alcuni altri debiti del signor Tommaso Robins; il carro e i cavalli miei servirono a portar legna, sabbia, sassi, calcina, carbone, ecc. ecc., per la casa del signor Tommaso Robins, pegli amici, creditori e satelliti del signor Tom Robins; e nelle notti de’di festivi vegliarono alle porte de’ vari serragli del signor Tom Robins, poco meno che morti di fame e di freddo. Gridai, pregai, minacciai, chiesi soccorso, chiesi giustizia; ma niente