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stato delle persone alle quali succedono, ai tempi e alle circostanze. La storia d’una serie continua di calamitá, che afflíggono un uomo ornai giunto all’ultima vecchiezza, non favorito dalla fortuna, incapace d’ogni atto vile, e solo sostenitore di dipendente famiglia, non è, per mio avviso, meno interessante per l’anime compassionevoli che il racconto d’una battaglia perduta da un gran generale o quel d’una squadra che fatto abbia naufragio a un comandante di mare. Chi non ha l’anima capace di questo nobile sentimento, chi crede che le vicende d’un uomo solo, perché non famoso, perché non grande, non bastino a servire di scola o ad interessare chi legge, non ha bisogno, né per sé né per me, di leggere queste Afemorie. Fu appunto nel tempo in cui trovavami in tanti guai, che mia cognata fini di vivere. Pareva che la sua morte cagion dovesse essere di qualche sollievo a’ bisogni miei. Questa donna era vedova da pochi anni, padrona assoluta d’una considerabile facoltá, acquistata quasi intieramente per la mia caritá e per gli industriosi talenti della sorella; non aveva figli; e, sebbene sapessi ch’ella non mi voleva tutto il suo bene, sperava nondimeno che, condotta al letto di morte, non osasse farmi la ingiustizia di privarmi affatto e per sempre anche di quello che la sorella aveva, per troppa cautela e per una malintesa sororia confidenza, depositato nelle sue mani. Immemore tuttavia delle mie beneficenze e de’ miei sociali diritti, m’escluse da un’ereditá di quattordici a quindicimila piastre! Dio non le attribuisca a delitto i mali e l’avvilimento, che a me cagionarono e a tutta la mia famiglia le disposizioni dettatele da un odio ingiusto e da una sconsigliata vendetta! Per ora non piú di ciò. Dopo tanti rabbuffi della fortuna, e tanti tradimenti di perfidi, mi vidi alla necessitá o di sospendere ogni operazione o di cercar de’ soccorsi altrove per proseguire. Ipotecai allora la casa. Tra effetti e danaro, ebbi una certa somma, che avrebbe forse bastato a porre le cose in buon ordine, se l’ignoranza dell’avvocato, che stipulò le condizioni dell’ipoteca, e la lenta sordidezza del prestatore state non fosser cagione che il soccorso giunse dopo la rotta. Per le lor dilazioni, il danaro, che doveva