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differenza del frontespizio, si trova il nome della sua ditta e la data del 1830 (*). E cosí si ebbero le Memorie di Lorenzo Da Ponte da Ceneda in tre volumi, scritte da esso : seconda edizione, corretta, ampliata ed accresciuta d’un intero volume e di alcune note ( 2 ). Gli appunti che, pur tra molte lodi, aveva mossi alla prima edizione delle Memorie Giuseppe Montani in una lunga e accurata recensione inserita n&WAntologia di Firenze (3), ove, tra le altre accuse, dalle quali il Da Ponte procurò poi di difendersi alla meglio ( 4 ), gli rivolse quella, a dir vero non ingiusta, di troppo querula lungaggine in particolari non necessari al corso della narrazione, non restarono su questa seconda edizione senza effetto. Tuttavia il Da Ponte, nel suo lavoro di ritocco e di sfrondamento, non andò oltre le prime tre parti, le quali, sia perché scritte in etá meno avanzata e quindi con maggiore brio, sia perché piú varie e divertenti per contenuto, si leggevan di giá con maggiore interesse, e furon poi rese ancora piú scorrevoli (specialmente le prime due) mercé la soppressione, tra l’altro, della lunga digressione contro il Casati, che aveva dovuto fare poco buona impressione a New-York, e l’attenuazione delle accuse contro l’imperatore Leopoldo, che ne avevan fatta una non meno cattiva in Toscana (5). Inalterata, invece, (1) Cfr. Marchesan, p. 4S9, che descrive, della seconda ediz. delle Memorie, un esemplare in brochure conservato nell’Universitaria di Padova, lo ne ho visto un esemplare rilegato (e quindi senza copertina) nella Nazionale Centrale di Firenze. (2) La frase «in tre volumi» è data soltanto dal frontespizio della prima parte del primo volume e della prima parte del terzo. Nella data di stampa è aggiunto ora «pubblicate dall’autore» e ora «pubblicate da Lorenzo da Ponte»; il che prova, come si è detto, che l’edizione si facesse a sue spese, e che le profferte di editori, cui egli accennava nella citata lettera al Colombo, fossero svanite in fumo, o non fossero mai esistite. La prima parte del primo volume consta di pp. 86; la seconda, di 159; la prima del secondo, di 148; la seconda, di 103 (delle quali, per altro, soltanto 62 contengono la quarta parte delle Memorie, essendo le altre dedicate alle Lettere scritte dalle damicele (sic) delta mia classe, cui il D. P. aggiunse alcune postille ammirative e una sua lettera Alle signore direttrici de’collegi)-, la prima del terzo (stampata con carattere lievemente diverso), di pp. 127. Circa la seconda parte del terzo volume si veda piú oltre, p. 261, n. 1. (3) Voi. XXX, fase. 88 (aprile 1828), pp. 78-96; fase. 89 (maggio 1828), pp. 44-67. La recensione si riferisce tanto alle Memorie (delle quali è dato un riassunto fedelissimo) quanto alla traduzione della Profezia di Dante del Byron, che il D. P. aveva pubblicata fin dal 1822. Dell’articolo del Montani il D. P. (il quale in un primo momento credette fosse stato scritto dal Pananti) pubblicò una traduzione inglese, compiuta dai suoi discepoli. Cfr. le due citate lettere al Pananti, pp. 336, 341-2. (4) Si vedano, nel presente voi., pp. 67-73. (5) Cfr. la citata recensione del Montani, fase. 89, p. 65, e la citata lettera al Pananti del 28 nov. 1828, pp. 334-5.