Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/133

d ’Ape musicale. Non offro dunque, come giardiniere d’Apoilo, un giglio, una rosa, o una giunchiglia drammatica, cólta da me sulle vette di quella montagna; ma, a guisa di pecchia, che, suggendo e mescendo l’essenza di tali fiori, forma ne’ favi il piu dolce e grato de’ cibi, cosí, unendo quasi in un centro le piú vaghe armonie de’ nostri favoriti compositori, ho sperato dare un de’ piú piacevoli passatempi al cortese e discreto lettore. Mi sono ingannato ò). L ’Ape musicale non piacque, ed io m’accorsi alle pruove che non poteva piacere: ma la novella cantante, che vinta aveva la naturai timidezza, brillò in tutto il suo lustro, e cosí fu nella terza rappresentazione e ancora piú nella quarta ; e questo era quello che piú importava per tutti. Il buon effetto però della sua bella voce e dello squisito suo metodo non s’estese se non a’veri professori di musica e a’ dilettanti piú coltivati ; e ne dirò le ragioni. La musica scelta da lei per le sue rappresentazioni era infallibilmente bellissima. Convien tuttavia confessare non esser fatta tutta tal musica per ogni gusto e per ogni orecchio. Quelli, che son avvezzi alle canzonette da piazza, alle ballate, alle waltz ed a simili volgari corbellerie, si trovano affatto in un mondo nuovo per essi, quando si cantano certi pezzi; e qualche volta, per dir il vero, vi si trovano ancora i piú intelligenti in quell’arte. Desiderio di novitá, imitazion pedantesca di qualche compositor favorito senza posseder il suo genio, e mancanza talvolta di vera scienza musicale fanno che una gran parte de’ moderni maestri studi il difficile, lo stravagante, lo strepitoso, sperando nascondere per tal modo i loro difetti.

Tal musica non piace (a quello che dicono molti) nemmeno a’ nostri italiani; e, se pur loro piace, questo adiviene solo quando la cantano que’ virtuosi per cui fu scritta, dopo averla udita cantare almeno sei volte. Uno de’ piú giudiziosi e raffinati conoscitori di questa bell’arte mi scrisse ultimamente cosí da Venezia: (1) I primi a criticare furono due de’ peggiori cantanti. La piú cattiva ruota del cario è sempre quella che grida. F*** e R*** ! Sanno leggere?