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orribile abisso, da cui non mi fu possibile uscire senza lasciarvi gran parte della pelle. Ho perduto in punto mille ghinee con questi due sciaurati. Dussek insalutato hospi/e andò a Parigi; Corri nelle prigioni di Newgate, da cui usci in poco tempo con un atto di grazia; ed io rimasi con un fascio di cambiali, di cui potrò servirmene per accendere il foco in mancanza di zolfanelli. Molto maggiore però fu il secondo errore. Bisogna sapere che quel Gallerini, che aveva trafficate per vari anni le cambiali di Taylor, ritenute avea nelle mani tutte quelle che avea rinnuovate, senza cancellare né la data né il nome. Non apparendo perciò che fossero state pagate, si potean novellamente porre in circolazione, e l’accettatore di quelle era obbligato di ripagarle. Tale fu l’opinione di lord Kenyon in un processo fatto contra Taylor, il quale provò ch’era frodato; ma il giudice disse che il ricevitore di quelle cambiali non dovea patire, perché l’agente dell’impresario era un ladrone. Era sul-punto (’ostili di venderne un numero considerabilissimo, quand’io, informato del tradimento, corsi da Perry, editore del Morning chronicle ed allor amico e agente di Taylor, e l’informai della cosa. Mi scongiurò di cercare qualche ripiego, ed io, per un avanzo di pietá per quell’uomo ingannato e piú ancora per amor di giustizia, mi maneggiai con colui tanto bene, che gli cavai dalle mani venticinquemila lire sterline di tale carta per regalo fattogli di cinquanta ghinee, che il signor Perry poscia ebbe l’onestá di ripagarmi. Questo solo servigio avrebbe dovuto bastare a farmi considerare per sempre il suo vero salvatore, e per obbligarlo a darmi pel corso di tutta la vita delle pruove d’affetto e di gratitudine. Ma quanto di piú non ho io fatto per lui, e quale fu poi la maniera con cui m’ha egli pagato? Dopo esser stato alquanti mesi a Parigi, colla speranza che tra Perry e Gould, ch’era divenuto suo socio, s’accomodassero gli affari, prese il partito di tornar a Londra secretamente. Non essendo piú membro di parlamento, questa segretezza gli era necessarissima; ma non gli giovò. Gallerini, ch’avea giá passate delle sue cambiali nelle mani di Hill, avvocato il piú perfido di tutte le corti di Londra, seppe del suo arrivo, scoperse la sua