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tutto, ivi il piú delle volte si fermano, donde forse dovrebbero incominciare. Qualche talento poetico, da me ottenuto dalla natura, e questo infinito amore per la poesia, unito a principi si sani, m’avrebber forse portato un giorno alla riputazione ed al grado di buon poeta, se la fortuna non si fosse attraversata continuamente alle mie onorate intenzioni e non mi avesse tratto con man prepotente e quasi per forza tra i piú pericolosi e cru deli vortici della vita, togliendomi quella pace, quei mezzi e quei placid’ozi, senza de’ quali l’umana mente invan s’argomenta di giungere agli alti fastigi. Infiammato, siccome io era, del nobile desiderio d’ornare l’ingegno di tutti quei lumi e di tutte quelle cognizioni che in un poeta richiedonsi, aveva acquistato, a forza di economia e di giovenili risparmi, una picciola collezione di libri latini, e preparavami ad arricchirla de’ migliori italiani. Avevamo un libraio a Ceneda, che per solo capriccio, sebbene ignorante ed idiota, aveva una bottega d’ottimi libri. Mi trovai appena in possesso di poche lire, che andai a trovarlo, e feci scelta di un numero di libri, per la maggior parte elzeviriani, il valore de’ quali superava di molto il contenuto della mia povera borsa. Aveva un figlio costui, che faceva il mestiere di calzolaio. Trovò il buon vecchio un ottimo spediente pei miei e suoi bisogni. — Portatemi — diss’egli — alcune pelli di sommaco e di vitellino della manifattura di vostro padre, e accomoderemo le cose. — Mi piacque il ripiego : corsi a casa, entrai segretamente nel magazzino, scelsi tre pelli di vitello, ne feci un Cardellino bene stretto, me lo adattai tra l’abito talare e la schiena, e m’incamminai alla porta per uscire. Stava allora, per mia disgrazia, sul limitare di quella la mia matrigna, chiacchierando con qualche donna del vicinato. Come io temeva che s’accorgesse del furto fatto, cosi feci un giretto per andarmene a un’altra porta. Arrivato in istrada, bisognava passare davanti al crocchio donnesco. Non avevo fatto che pochi passi, quando udii una di quelle donne dire altamente: — Che peccato che quel giovinetto sia cosi gobbo! — Tale faceami parere il nascosto fardello. Mentre fo un salterello per lanciarmi a sghimbescio dall’altra parte della via, il fardello cade per terra, le femine