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le parole. In questo finale devono per teatrale domrna comparir in scena tutti i cantanti, se fosser trecento, a uno, a due, a tre, a sei, a dieci, a sessanta, per cantarvi de’ soli, de’ duetti, de’ terzetti, de’ sestetti, de’ sessantetti ; e, se l’intreccio del dramma noi permette, bisogna che il poeta trovi la strada di farselo permettere, a dispetto del criterio, della ragione e di tutti gli Aristotili della terra; e, se trovasi poi che va male, tanto peggio per lui.

Dopo questa pittura, non sará difficile imaginare qual lu l’imbarazzo in cui mi trovai nel comporre il mio primo finale Fui dieci volte al procinto di bruciare quel che aveva latto e di andare a chiedere il mio congedo. Alfine, a forza di mordermi l’ugne, di stralunare gli occhi, di grattarmi il capo e d’invocar l aiuto di Lucina e di tutti i santi e le levatrici di Pindo, terminai non solo il primo finale, ma tutta l’opera. La chiusi allora nel mio armadio e non la cavai che quindici giorni dopo, per leggerla tutta a mente serena. Mi parve piú fredda e piú cattiva che mai. Bisognava però darla al Salieri, che n’aveva giá messo in musica alcune scene e che mi domandava ogni di il rimanente. Andai da lui coll’orecchie basse e gli misi in mano il libretto senza parlare. Lo lesse egli in presenza mia e mi disse queste parole: — È bene scritto, ma bisogna vederlo in scena. Vi sono deH’arie e delle scene assai buone e che molto mi piacciono: avrò, per altro, bisogno che mi facciate alcuni piccoli cambiamenti, piuttosto per l’effetto musicale che per altra causa. — Partii da lui contento come un paladino, e, come si crede volentieri quello che si desidera, cosi cominciava a sperare che quel dramma non fosse tanto cattivo quant’ io l’avea pria giudicato. In che consistevan però questi piccoli cambiamenti? In mutilare o allungare la piú gran parte delle scene; in introdurvi de’ nuovi duetti, terzetti, quartetti, ecc.; in cangiar i metri a metá dell’arie; in framisehiarvi i cori (che si dovean cantar da tedeschi!); in togliervi quasi tutti i recitativi e conseguentemente tutto l’intreccio e l’interesse dell’opera, se alcun ve n’era: di maniera che, quando il dramma andò in scena, non credo che rimanesser cento versi del primo mio originale.