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vi prefazione.

l’indugio, e la stampa, incominciata fino da quando era lontano da Firenze, non poteva sospendersi: in una nuova edizione, se il pubblico accetterà lietamente la mia ingloriosa fatica, mi farò scrupolo di tener conto d’ogni modificazione, che l’illustre autore apporti al suo testo.

Molti sanno da’ periodici francesi, e principalmente da diverse scritture pubblicate dall’illustre Ellenista la grave contesa, che è insurta fra l’Autore di questa grammatica e il Consiglio imperiale della pubblica istruzione della Francia.

La memoria e la gratitudine agl’importanti servigi, che, nel suo tempo, rese all’insegnamento del greco G. L. Burnouf, hanno forse impedito a quell’onorevole consesso di riconoscere i grandi vantaggi, che si possono ritrarre dalla grammatica del Dübner. Per la mia parte, qui non è il luogo, in cui m’abbia a protestare della grande venerazione, che porto al francese filologo: ognuno sa, quanto a lui debbano gli studi greci, che ristorò in Francia, e donde poi venne una qualche luce anche all’Italia. Ma dal tempo, in cui L. Burnouf col suo metodo, ripetuto in ben cinquanta cinque edizioni, rispose all’autorevole voce dell’Hermann, che esortava si emendasse il sistema della grammatica greca, la scienza del greco, come ogni altra parte della filologia, ha fatto smisurati progressi. Anche l’umile insegnamento elementare dovea sentirne vantaggio; e Federigo Dübner, nome caro e venerato a quanti non