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xiv prefazione.

danno che a vantaggio: i paragrafi, che hanno per unico oggetto l’esposizione di cose già imparate, non fanno che indebolire e attenuare l’attenzione dell’alunno.

In tali casi noi dichiariamo in poche parole l’accordo del greco col latino e col francese, o con l’una di queste due lingue. Ma ci siamo trovati in obbligo di consacrare qualche pagina ad una breve esposizione generale ed elementare dell’organismo della lingua, per questo che non se ne trova mai verbo nelle grammatiche destinate ai principianti. Esse cominciano tutte per questa frase, ormai consacrata dall’uso: «La lingua... si compone di nove (o dieci) specie di parole, che si chiamano anche le nove parti del discorso. Queste sono il nome sostantivo, l’aggettivo, il pronome etc.» Questo modo d’entrare in materia ci sembrava poco acconcio a far conoscere le funzioni della lingua al discente. Che si direbbe d’un’Antropologia che cominciasse per queste parole. «L’uomo si compone d’una testa, d’un collo, di due braccia etc.? Tale è tuttavia il modo abituale d’iniziare la gioventù alla conoscenza dell’opera la più meravigliosa dell’ingegno umano; ed ha per effetto, che gli alunni non si rendano familiari le idee grammaticali che molto tardi, sebbene le abbiano messe in pratica fin dalla loro più tenera infanzia. Col metodo, che noi indichiamo ai § 13 e seguenti, con tutta la concisione, che ci è imposta dai limiti del nostro lavoro, ma che il maestro saprà sviluppare secondo i bisogni de’ suoi allievi, queste