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lenti fumigavano. Salivan nell’aria le spire
     96lente ondeggiando; lente dileguavano;

e su ’l composto suolo di foglie morte, su quella
     98tomba d’autunni, l’ombre camminavano.

Cenere, fumo ed ombra parean quivi segnar la gran legge.
     100— Devono, come i corpi, come le foglie, come

tutto, le pure cose dell’anima sfarsi, marcire;
     102devono i sogni sciogliersi in putredine.

Devi tu, uomo, sempre, di ciò che ti diede l’ebrezza
     104assaporare torpido la nausea.

Nulla dal fato è immune. Nel corpo e nell’anima, tutto
     106tutto, morendo, devesi corrompere. —

Or chi di noi soffriva più forte? Ella, ella mi amava;
     108vivere al men sentiva, d’una tremenda vita,