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elegìe romane 49


I pensier suoi pensai: la gioja e il dolor suo nel pieno
     24essere mio raccolsi; vidi per gli occhi suoi.

L’anima, le segrete de l’anima voci, il divino
     26ritmo del suo respiro, l’intimo di sue vene

fremito, e le latenti sue cure, e gli inganni de’ sogni,
     28e l’improvvise angosce, tutto io conobbi in lei.

Io, su lei chino, io tutti conobbi i concenti che solo
     30odonsi nel silenzio dolce del sangue suo.

quando gli innumerevoli palpiti in uno concordi
     32fingono la tremante calma d’estivo mare.

Io gli splendori ascosi de l’anima sua rivelai,
     34come con aurea chiave i penetrali aprendo;

e li diffusi in cerchi più vasti ove tutto m’immersi
     36avidamente, i fianchi cinto di forza nuova.