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elegìe romane | 41 |
IV.
Oh lauri, quanto un giorno a l’anima nostra soavi!
86Alta venia ridendo ella fra gli alti steli.
L’ombra de’ bei capegli oscura battea come un’ala
88su la sua fronte; i lunghi occhi parean più neri.
Freschi salían di sotto il breve suo passo gli effluvi;
90molli pioveano albori da le vocali cime.
L’Erme da l’ombra mute sorgendo in lor forma divina,
92vigili meditanti anime ne la pietra,