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38 elegìe romane


Ma ben li oblia la dea. Non ebbero quelli il tuo riso
     50misterioso, o fonte, l’inestinguibil riso,

tenue balen che l’acque tue pallide illumina a fiore
     52(tal ride pur fra’ pianti l’anima in occhi umani)

onde in ardore treman a torno gli aperti narcissi,
     54languidi reclinanti, presi di van desìo.

Non ebber quelli, o fonte, non ebber le voci tue vaghe
     56più che mel dolci, lene balsamo a’ duoli umani.

Qual su ’l polito ferro de l’aste purpurea s’imperla
     58l’onda del sangue e brilla nitidamente al sole,

tale su l’infiammata anima il confuso susurro
     60frangesi in varianti numeri armoniosi.

Ode la selva intenta, le vergini stelle da’ cieli
     62odono: a lor la fonte ride di conscio riso.