nuvole erranti, o voi lungh’esso il monte selvoso
66greggia che il vento guida, truce pastor, fischiando
urne de’ fiumi, aperte da vegli possenti a la Terra
68giovine! e voi, stromenti ampi de l’uragano,
selve terrestri! e voi, profonde oceaniche selve,
70dove ogni tronco ha occhi vigili ne l’orrore!
cose universe, udite! L’Eletta, ecco, viene che a noi
72reca per legge il solo ritmo del suo respiro. —
Cantano. Tu non odi passare ne gli inni il tuo nome?
74Premi il mio petto e dormi. Splendemi in cuor l’aurora.