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Triste e pensoso, l’ombre cadendo, su ’l getico lido
2sta Publio Ovidio. Innanzi urla il feroce mare.
Chino biancheggia il capo cui cinser gli Amori corone:
4pendon su lui la grande ira d’Augusto e il fato
ferreo, che la lunga querela non odono. Il pianto
6inutilmente riga le tomitane arene.