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perde anche una sola falange, mentre resta senza alcun indennizzo, chi, nell’esercizio del proprio mestiere, muore di... polmonite! Nè vorranno aspettare quelle Assicurazioni contro le malattie, anche di recente promesse dal Consiglio Superiore di Sanità, per vedersi rinnovati dalla redenzione igienica ed economica!...

I nostri contadini hanno un... desiderio più positivo, più chiaro e legittimo: desiderano di essere restituiti alle proprie famiglie col «maximum» della loro integrità fisica e capacità al lavoro; anelano ad un ambiente di vita, che li rimuneri del lavoro, senza deprimere le loro forze e avvelenare e distruggere la loro esistenza.

La «Questione della malaria», già gravissima in Italia, si ripresenterà dopo guerra con un aspetto anche più minaccioso. Essa dovrà essere affrontata risolutamente; essa non potrà più essere contenuta nei limiti di un problema di «terapia», per quanto la cura dei nostri contadini debba essere il primum movens della grande riforma; essa è di tale gravità igienico-economico-sociale, da non poter essere risoluta senza riformare e trasformare tutta la struttura economico-sociale delle classi rurali!

Noi invochiamo, intanto, per i militari malarici1 provvedimenti rapidi ed efficaci, che val-

  1. Ed esprimiamo il voto: «Che tali militari agli effetti della pensione, siano considerati tutti come