Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
50 | ettore fieramosca |
al sig. Prospero, il quale, alzatosi da sedere, venne alla porta, ove due famigli gli tenevano apparecchiato una mula: vi salì, ed accompagnato da que’ soli due s’avviò alla rôcca.
Dopo una mezz’ora, che parve un secolo all’impaziente ansietà di que’ giovani, ritornò, e scavalcato, entrò nella sala terrena rimettendosi ciascuno al luogo di prima; il silenzio e l’espressione degli occhi fissati tutti sul barone romano, mostravano quanta fosse la smania di conoscere la scelta, e la speranza d’ognuno d’averla favorevole.
— Il magnifico Consalvo, disse alla fine il signor Prospero, cavandosi di seno le carte e deponendole sulla tavola, si chiama grandemente soddisfatto del virtuoso proposito vostro: e, certo che al vostro valore sarà questa facile impresa, concede salvocondotto e campo franco per dieci uomini d’arme, e non è stato piccol travaglio condurlo a questo numero; solo vi si piega per l’importanza del fatto.
Spiegato allora il foglio che conteneva i nomi degli eletti, lesse i seguenti:
— Ettore Fieramosca. — Questi, vedendosi nominato il primo, strinse con allegrezza il braccio di Brancaleone che gli sedeva accanto, mentre gli occhi di tutti si volsero a lui mostrando che nessuno credeva potergli contendere il primo posto.
- Romanello, da Forlì.
- Ettore Giovenale, romano.
- Marco Carellario, napoletano.
- Guglielmo Albimonte, siciliano.
- Miale, da Troja.
- Riccio, da Parma.
- Francesco Salamone, siciliano.
- Brancaleone, romano.
- Fanfulla, da Lodi.
Chi si fosse trovato presente, senza conoscere nes-