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244 | ettore fieramosca |
abbandonarmi?... È vero, sono stata una sciagurata.... ma più infelice che colpevole.... oh sì! più infelice assai! Perchè il cuore, lo so io, come me lo sentivo.... e quel che ho sofferto non lo sa altri che io....
— Sì, cara, lo credo, rispondeva Vittoria, ma quietatevi, e non dite che la Vergine v’abbia abbandonata; non vedete che m’ha mandata per asciugarvi le lagrime e ristorarvi dei vostri affanni? Ecco ch’io sto qui con voi; non vi lascio, e se ciò vi basta, non dubitate che v’abbandoni. Ma se il vostro caso domanda altri ajuti; se s’ha a castigar chi v’ha oltraggiata, se v’è qualche disordine da rimediare, parlate.... fidatevi di me.... Fabrizio Colonna mio padre.... Consalvo.... tutti insomma s’offeriscono....
— Ah, signora mia! interruppe Ginevra, tutto il mondo insieme non potrebbe farmi provar un momento di bene, nè scemar d’una stilla il mio male. In questo mondo tutto è finito.... Vi ringrazio però, oh! vi ringrazio, perchè l’ultima consolazione me l’avete fatta provar voi.... e perciò non mi dite ingrata, se non vi narro i miei casi; ma non è possibile, non si posson raccontare, e se non accetto le vostre profferte.... Dio ve ne rimeriti.... egli lo può... io non posso che ringraziarvi.... e baciarvi queste mani benedette che mi reggeranno il capo nell’ultima ora e mi chiuderanno gli occhi.... Promettetemi che non mi lascerete che quando sarò fredda affatto....
Vittoria voleva allontanar queste idee persuadendola che la sua vita non era in pericolo; ma Ginevra non la lasciava dire.
— No, no, signora mia, è inutile, so quel che è stato, e so come mi sento.... non mi negate questo bene, angelo mio benedetto! è vero che non me lo negate?... Ecco, vedete, del vostro buon volere ne profitto, non potete dirmi nè superba nè ingrata.... Dunque me lo promettete?