Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
capitolo xi. | 149 |
bella, piacevano sulle prime, ma le forme grandiose e veramente romane della figlia di Fabrizio, il suo bel volto simile a quello immaginato dagli scultori greci per figurare le Muse, un certo raggio divino che le balenava fra ciglio e ciglio s’insinuavano ben altrimenti nel cuore generandovi un affetto ed una maraviglia che si cancellavano difficilmente. Un occhio sagace avrebbe forse creduto scorgere in lei una tinta d’orgoglio. Se v’era; la sua virtù seppe di poi vincerlo e volgerlo al bene.