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paura. Pietraccio l’ha sparato come un capretto da latte.

— Come? disser ser Martino e D. Michele, parlando tutt’e due in una volta: Hanno ammazzato il podestà? perchè? dove? come?....

— Che volete che vi dica? Vergine mia benedetta! Pietraccio voleva fargli capire che pagasse non so quanti ducati di taglia: e già, sapete senza lingua come s’ha da far intendere? Quello stava cogli occhi fissi, invetriti, più di là che di qua. Allora il padrone gli scrisse ciò che occorreva sur un foglio, voleva che lo leggesse. Peggio. Pareva la statua di s. Rocco alla cappelletta di Belfiore. Pietraccio allora tre o quattro ceffatoni sul viso, ma di quelli! Non vi fu verso. Alla fine la gli è saltata....... e sapete quando la gli salta!..... Il coltello a soprammano qui alla bocca dello stomaco e giù, giù, giù l’ha scucito fin sotto la cintola (già pel coltello non c’è che dire, bisogna lasciarlo stare; fa vergogna agli uomini vecchi). Insomma che volete? è un ragazzaccio: gliel’ho detto tante volte alla madre: Ghita! il ragazzo s’avvezza troppo fastidioso colle mani.... ma non gli si può metter giudizio. — Queste nuove ed il modo di raccontarle colpirono, quantunque per motivi diversi, i due ascoltatori, sicchè non trovaron parole per rispondere.

Seguitava la vecchia. — Insomma ora finisco e me ne vado, che ancora sono in piedi da ieri. Ci eravamo messi per dormire un’ora; ecco Cocco d’Oro correndo: Su, su presto, il Bargello, la corte!... Ci alziamo: che volete? stavano già sotto Malagrotta e venivano per le poste: noi a gambe su per la montagna. Ora sono tutti chiusi nella grotta di Focognano senza un pane e un sorso d’acqua, e per la macchia saranno da 200 fra birri e soldati; e Dio faccia che qualcuno degli uomini non abbia la mancia prima delle feste. Dunque su, fate presto, cercate la via di rime-