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MONTÉSAT (Notre Dame de). Nostra Signora di Montesa. Giacomo II re di Aragona e di Valenza fondò quest‘ ordine , il quale nel 1317 fu dal papa Giovanni XXII confermato per surrogare l’ordine de'Templari , sottoponendolo alla regola di San Benedetto nella città di Montesa, e trascegliendo fra quelli di Calatrava i primi cavalieri. Nell’ anno 1399 vennero le entrate di quest'ordine accresciuto di altre provenienti da quello di San Giorgio d’ Alfama. La croce è rappresentata da un rombo d' oro contornato da uno smalto rosso, orlato e pomato d’ oro , sormontato da un trofeo, e con una croce di smalto rosso nel mezzo : il nastro è rosso eziandio.
MONTJOIE , MONTFRAC , TRUXILLO. Monte-gioia. Nel 1180 una compagnia di nobili uomini si consagrava alla guardia del monte Gioia per proteggere i pellegrini nella Palestina. I loro voti eran siccome quelli de’ cavalieri di San Giovanni. Il re Ferdinando , soprannominato il Santo , riunì questo all' ordine di Calatrava. La decorazione è la seguente : una croce patente in ismalto rosso , sormontata da un fiorellino bianco.
MOUCHE À MIÈLE. Ape. Il quale ordine, comune a’ due sessi, fu creato a Suggello ('Sceaux) nel 1703 da Luigia Benedetta di Borbone, moglie del duca di Mena (Maine). Il motto era: piccola sì ma far pur gravi le ferite. La medaglia avea figura ellittica e d’oro, con in mezzo un' alveare ed una pecchia sorvolando.
NATIONAL DE FRANCE. Ordine nazional di Francia. Fu questo un ordine solamente disegnato nel 1789 da uno de’ comitati dell'assemblea costituente.La decorazione aveva ad essere una croce patente in ismalto bianco , orlata e pomata d' oro , accantonata di quattro gigli: sul dritto in campo azzurro le lettere r. n. (récompense nationale) e le parole all‘interno. Institué en 1789 : sul rovescio due mani strette, in ismalto bianco su campo azzurro, e le parole all’intorno Prix de la vertu.
NAVIRE ET DES ARGONAUTES. Ordine della nave e degli argonauti. Istituzione cavalleresca napolitana a’ tempi degli Angioni Durazzeschi. V.Batiment.
NAVIRE (Du) ET DE LA COQUILLE DE MER. Ordine della nave e dei nicchia di mare. San Luigi istituì quest‘ ordine nell' anno 1269, in memoria della perigliosa spedizione ch’ egli fece per mare in soccorso de’ cristiani. Ma poco appresso alla morte del fondatore, andò obliandosi l’ ordine succitato, il cui contrassegno era una medaglia ellittica di oro, con in mezzo unaNOBLE MAISON (De la). Ordine della nobil casa. Il quale ordine, conosciuto altresì sotto il nome della stella fu creato in Francia da Giovanni II nell' anno 1351. Il quale voleva in cosiffatta guisa legare a sè gli animi de’ signori della sua corte. E l’ordine avevasi lo stesso motto di quello della stella di Sicilia, quanto a dire monstrant regibus astra viam. Sotto re Carlo III fu affatto spenta questa istituzione; perocchè troppo ed assai malamente erasi conceduta. La decorazione era una stella pentagona in ismalto azzurro, contornata di rosso, coronata d’oro e d’un fregio rosso: portavasi sospesa mercè una catenella dell' indicato metallo.
NOEUD. Nodo. Fra gli ordini equestri che nel regno di Napoli vennero istituiti sotto diversi Sovrani annoverasi questo primamente. Anzi il Costanzo ed altri eziandio lo tengon siccome primo ordine d’Italia. Luigi di Taranto , giusta le parole di Eugenio, secondo marito della regina Giovanna, correndo l’anno 1352 nel dì della pentecoste, in memoria della sua coronazione , ordinò una bellissima compagnia detta del nodo, nella quale si scrissero circa sessanta signori e cavalieri napolitani didiverse famiglie, fra' più valorosi di quei tempi, i quali erano detti comunemente cavalieri erranti. Era l’ insegna di questa compagnia un laccio di seta ed oro, ornato di perle, assai vago e pomposo. Il quale s’ annodava dal re sul braccio di quel cavaliere,che vi entrava bencbè il Costanzo ed il Summonte dicano che si annodava al petto. Così alludevasi alla fedeltà ond'avevasi ad annodare il cuore di colui il quale in tal modo contrassegnato, era tenuto ed obbligato sotto certa forma di giuramento, e di perpetua fede, ed anche per legge dell’ordine, di servire fedelmente il Re suo. E costoro non solo mostrarono fortezza e valore nelle guerre di Napoli , ma in tempo di pace, con buona licenza del Re , ne andavano errando per l'Italia ed altrove, facendo sempre opere degnissime e cavalleresche. Di fatti tanto crebbe la fama e la riputazione di tal ordine, che molti nobili uomini supplicavano il Re, che volesse accettarveli, fra’ quali fu Bernardo Visconti duca di Milano. Tutti questi cavalieri andavano riccamente vestiti a modo del Re, affibbiandosi ciascuno di loro la giornea usata in quei tempi; e quando alcuno di essi facea una valorosa opera, ed un atto nobile, per segno del valor suo portava il nodo disciolto sul braccio sinistro. Egli è ben vero pe-