Pagina:D'Annunzio - Notturno.djvu/83


notturno 71

lucinazione: vedo Beppino che mi cammina davanti, col suo mantelletto nero, col suo andare spedito.

Passo per la Riva degli Schiavoni, per la Piazzetta, per la Piazza.

Passo davanti alla sua casa. Entro nel budello che va alla Corte Michiel. Le mura dei palazzi mi serrano come in pareti di ghiaccio.

Scarso lume nel vestibolo. Salgo nella scala cupa, tremando. Una voce di donna chiede: «Chi è?»

«Amici!»

In capo della scala è la padrona. Mi dice che la stanza è chiusa a chiave, chiusa da Gigi Bologna che è venuto a prendere la spada, la feluca, le medaglie. Ridiscendo, con una tristezza così pesante che vorrei non arrivare in fondo alla scala.

Fuggo. Ho la schiena ghiacciata dai brividi.

Santa Maria del Giglio: il bassorilievo di Zara.

I ponti.