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notturno 59


Un marinaio è in punto di togliere la bandiera dal capezzale per sostituirvi una bandierina della Croce rossa. Glie lo impedisco. Egli la prendeva per tenderla nella parete dell’altra stanza.

Dispongo a destra e a sinistra, su la coltre nera, il rosso e il verde.

La vita magnetica del tricolore navale da battaglia.

La ralinga bianca, il cappio...

Per Giorgio vanno a cercare un’altra bandiera.

Entra Umberto Cagni, accompagnato da altri ufficiali. Lo intravedo, a traverso gli occhi bruciati. Si accosta, scopre il volto del morto, mormora non so che parola. Va a guardare anche il meccanico. Poi si avvicina a me che sono addossato al muro e mi sforzo di dominare l’orrore. Mi prende la mano, me la stringe, dicendo con una voce rude, soldatesca, quasi violenta: «Buongiorno!» Se ne va.