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notturno 45

Gli occhi gli ridono d’un’allegrezza infantile.

Ci accommiatiamo. Egli è sul bordo del barcone e mi guarda.

Mi volto due o tre volte a salutarlo con la mano. Sparisce.


Fa freddo, pioviggina, tira vento. Sono inviluppato nel mio gran mantello grigio.

La laguna è giallastra, agitata. Passa un barcone nero con una vela rossiccia.

Resto in silenzio, mentre i miei amici parlano. Parlano di lui. Manfredi propone una beffa: propone, pel carnevale (ci sarà dunque un carnevale di carneficina? un giovedì grasso di sterminata grassezza?) propone di travestire alcuni marinai da ufficiali serbi laceri luridi ispidi e di mandarli sotto specie di «missione serba» a visitare Sant’Andrea, per godersi il furore del comandante...

Vampata di gaiezza quasi tenera,