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436 | notturno |
schi, Melodia cantava dondolandosi un poco, disegnando nell’aria qualche vago gesto di sogno, talvolta interrompendosi per cercare le parole dimenticate della vecchia canzone.
Cantava le vecchie canzoni dei trovadori, come quella di Tibaldo di Sciampagna re di Navarra che dice: «Amors me fait commencier», come quell’altra che incomincia «L’autrier par la matinée», e come quella che s’intona «J’aloie l’autrier errant sans compagnon».
Cantava le vecchie canzoni inglesi del tempo dei Tragici, come quella di Desdemona «O willo, o willo, shall be my garland», e come quella bellissima su parole di Ben Jonson «Have you seen but a whyte Lillie».
I piccoli gesti ingenui filavano fra tronco e tronco, entro quel chiarore d’alabastro, i ragnateli degli amori morti.