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notturno 429

l’orecchio, passi attraverso la sensibilità delle corde e del legno.

«C’è una comunanza misteriosa fra la struttura dell’uomo e quella dello strumento. C’è una relazione certa fra la sanità del sonatore e la qualità del suono.

Prima si sonava senza il puntale, tenendo il violoncello su le caviglie congiunte. Il gioco delle gambe moderava quella vibrazione che fosse per giungere troppo forte al piano armonico.

L’osso è musicale. Sembra che l’osso d’un buon sonatore debba essere rempiuto d’aria piuttosto che di midolla. La tibia e il femore hanno un’influenza continua sul suono. Ogni nota può esser corretta dalla pressione sapiente. Per esempio, il mi bemolle nella quarta posizione trilla. Il sonatore accorto può con la gamba sopperire.

Molta importanza ha anche l’arco. Secondo la specie dell’arco il suono è più nutrito o men nutrito. Tra il