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| notturno | 411 |
vertita e acuita, sollevar l’orlo della maschera per mangiare i tre acini della melagrana di Persefone nell’Ade.
Un clamore confuso viene dal bacino di San Marco.
È la mascherata che ritorna coi suoi mantelli, coi suoi tricorni, con le sue bautte? I servi in parrucca stanno per apparire in capo della scala con le lanterne dorate?
Ascolto. Attendo.
Alzo la benda e l’occhio fisso alla luna mi sembra più malato.
Il cuore mi sobbalza. Il clamore s’avvicina. Riconosco una canzone di guerra.
Ora tutto il canale echeggia. Chiudo le palpebre. Il coro è rosso nella mia visione coperta.
Mi sollevo, mi chino verso la vetrata.
Vedo tre grandi peate rimorchiate da una barca a vapore. Sono cariche
