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30 notturno


Le Procuratie vecchie sono quasi invisibili. La cima del campanile si dilegua nel vapore.

La Basilica è come uno scoglio in un mare brumoso.

Le due colonne della Piazzetta sono simili a due colonne di fumo escite da due mucchi eguali di cenere.

Alla Riva degli Schiavoni i fanali dei battelli accostati.

La musica leggera nel Caffè Orientale, dietro le porte opache: un’aria di danza.

Il canto degli ubriachi.

I fantasmi errabondi.

I morti passeggiano stanotte, come nella notte tra Ognissanti e il Due novembre.

Ci accommiatiamo nel vestibolo dell’Albergo Danieli. Spero che Renata dorma stanotte.

Ritorno verso la Casa rossa, solo. Il mio amico è con me, in ispirito. Un rimpianto profondo mi stilla dal cuore.