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348 notturno

vra dell’accostare. È uno strepito assordante. I vetri tintinnano e le mura vacillano.

«Vado a vedere» ella risponde.

Esce. Ritorna.

«Due ufficiali di marina sono discesi dal motoscafo e vanno verso San Maurizio.»

Il rombo continua. Ne soffro in ogni fibra. Sono pieno di gridi che non varcano i miei denti.

Ascolto. Distinguo un rumore di passi nella calle.

«E ora?»

La donna esce. Si affaccia alla finestra della camera attigua. Rientra.

«I due ufficiali accompagnano una signora velata. La fanno salire a bordo. Ripartono.»


Sono passate due ore.

Un motoscafo s’arresta di nuovo alla riva, e scuote la casa col suo rombo.