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346 | notturno |
ritenuto come un cofano ritiene un aroma.
Stanotte il dialogo del violino e del violoncello non è se non un’implorazione che sale dalle profondità della morte.
Mi ritorna la sera di decembre quando misi la bocca nella pienezza della morte, nell’abete pieno della carne disfatta, come il giumento stracco alla mangiatoia.