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Sonnolenza di calen d’aprile. Pioggia meridiana che s’attenua sul fogliame e finisce.
Il mio sopore mi accorda col giardino che non vedo.
Sento che è l’alta marea e che la riva è immersa.
La melodia degli uccelli mi risuona in tutto il torace, come un canto dei miei spiriti consolati.
Tregua divina. È un sopore che somiglia all’estasi, trasparente e liscio come un ruscello del piano.
Non sono vegliato dalla Sirenetta, ma da suor Acqua, dalla crea-