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326 | notturno |
tronchi già crepitanti nell’afa che cresce.
Per il lungo corridoio torrido del laberinto senza uscita si precipitano mugghiando; e il mugghio lùgubre rompe la soffocazione della fuliggine, in un turbine di scaglie accese e di pigne ardenti.
Aiuta aiuta!
Calpestiamo la bragia, calchiamo i tizzi, inghiottiamo le faville.
Questi battitori ostinati sono una falange di martiri costretti a combattere il fuoco del Signore?
Ciascuno ha di contro a sé dritto un angelo fiammeggiante e mille spade tortuose.
I fanciulli piangono; i vecchi cadono su le ginocchia; le donne ululano come nel parto maligno.
E chi è il Signore di questa battaglia corrusca?
E quale dei secoli profondi questa lotta di fiamme arrossa?
Veggo la grandeva Cibele senza torri e senza leoni.