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notturno 21


Ecco la terra, ecco la meta.

L’ultima stilla s'è diffusa nel rombo del volo.

Su le ali incolumi il pilota eroico riconduce alla patria il corpo esangue del poeta sacrificato.

L’annunzio è presente come una folgore e remoto come la memoria d’una gesta.

Tutti i lidi d’Italia fremono come i lembi delle sue bandiere.

La gloria s’inginocchia e bacia la polvere.



Chi ha rappresentato i ciechi come veggenti rivolti verso il futuro? come rivelatori dell’avvenire?

Quale Tiresia metteva la sua bocca d’indovino nel sangue dell’ariete nero sgozzato sopra la fossa, tale da più notti io bevo il mio sacrificio; e non vedo il futuro, né vivo nel presente.

Ma solo il passato esiste, solo il pas-