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296 | notturno |
Nell’ombra la forza compatta è grigia come il ferro nuovo; ma la gentilezza mostra nel sorriso i denti puerili.
Chi mai è stanco?
Andiamo al rifornimento delle munizioni, figliuoli. Il tiro è finito. E ricomincia il tiro.
I pontoni stanno acquattati come il bévero «ch’è bestia e pesce». Nel silenzio che sa d’acqua, si freddano i cannoni e respirano dalla culatta aperta.
I marinai passano in fila, con la granata su l’òmero, nella bella sera belli come i portatori attici di vasi sacri.
Chi non teme la morte, non muore. E la morte non vuole chi la cerca.
Stavo addossato al parapetto del Pezzo tre. Mi sono mosso per allontanarmi dalla batteria e risalire all’osservatorio arboreo.