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Giovanni appaiono tranquille nel sole d’ottobre, intorno al campanile.

Buraggi spara su le case di San Giovanni per regolare il tiro. Anche il quarto colpo è corto. È finita la serie.

Il marinaio Uroni ha il polmone traforato da una scheggia mentre sta riallacciando un filo telefonico. Non si lascia cadere indietro. Rimane ritto su le due gambe, e contiene coi denti serrati il vomito di sangue. Quando il cómpito è fatto, stramazza, mentre pel filo riallacciato passa il comando.

Ricomincia la serie.


Marinai! Marinai!

È la mia voce, la mia voce di compagno, che squilla nell’ombra degli alberi folti e bassi dove la sera fluviale blandisce le baracchette di legno come se fossero le capanne della felicità.

Ora questo fiume è fatto più mi-