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266 | notturno |
Ho nell’orecchio il soffio vivo. I comandi mi risuonano nel cranio come nella canna del portavoce.
«Il Fuciliere è di prua per rombo settantaquattro magnetico.»
Lasciatemi respirare! Lasciatemi bevere il vento, fiutare il rischio, spegnere nella mia ansia le faville e le stelle! Lasciatemi rivivere il silenzio la vittoria e la notte!
Non sono rovescio sul mio letto di miseria. Sono diritto sul ponte dell’Impavido; e io e il cacciatorpediniere e tutto l’equipaggio abbiamo il medesimo nome verace.
Il mare s’incupisce; ma nella sua palpitazione accelerata si sente già la fosforescenza notturna.
L’increspamento luccica qua e là, d’una luce interiore, come una pàlpebra che batta e lasci sfuggire uno sguardo misterioso.
La luna nuova è come un pugno