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noce dove mi sedevo in corruccio e rimanevo ammutolito, con una ostinazione selvaggia, per non confessare che mi sentivo male.

Le ginocchia mi si rompono; e le pareti mi prendono, mi vincolano a loro, mi girano, come una ruota di tortura.

Nella quarta stanza c’è il piccolo Gesù di cera dentro la sua custodia di cristallo; c’è la Madonna dalle sette spade; ci sono le imagini dei santi e le reliquie raccolte dalla sorella di mio padre santamente morta; e ci sono le mie prime preghiere, quelle del mattino così dolci, quelle della sera ancora più dolci, che per rientrare nel mio cuore mi sfondano il petto come se fossero divenute le armi dell’angelo implacabile.

Tre gradini salgono alla quinta stanza, come tre gradini d’altare.

È piena d’ombra, sotto la volta arcuata. Rimbomba. Il cuore batte le