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che è davanti al Priorato di Malta, d’improvviso una stella silenziosa vacillò davanti a me, guizzò all’altezza delle mie palpebre.

Il cuore mi balzava di meraviglia. V’era lungo le mura un tepore sensibile, che il guizzo di luce misteriosamente commoveva ogni volta, tra pausa e pausa.

Il cuore mi batteva come nella puerizia, quando la vergine vista scopre per la prima volta una grazia misteriosa della terra. V’era nella porta che chiude il giardino dei Cavalieri, nella porta forata dove tante pupille si fissano a mirare la Cupola aerea tra le palme, v’era non so che veggenza, forse per non so quali ciglia amate che dolci nella memoria vi ripalpitarono. E il bagliore della stella terrestre lungo la porta rianimava per un attimo lo sguardo che un tempo aveva volto verso me l’imagine del casto giardino specchiata nell’amore nascente.