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notturno 119


Per un’altra dipartita? verso quale altro cielo?


L’aria ridiventa di cristallo gelido sotto l’acuto diamante della rapidità. Riprendo la mia corsa. Mi sembra di essere semivivo. La metà dell’anima è transita; l’altra metà è in via, è curiosa della materia di quaggiù, osserva la macchina della sua tragedia.

Penso gli strumenti della Passione appesi al legno che non porta più la soma del corpo suppliziato. Penso le grandi croci erette su l’esitazione dei crocicchi, le croci senza crocifisso, alla cui cima è il gallo vigile che non ha cantato la terza volta.

Quattro essenze di legni componevano la croce del sacrificio: il cedro, il cipresso, il palmizio, l’ulivo. Nel nostro Occidente, al palmizio e al cedro non vogliamo noi sostituire il frassino e il pioppo dell’ala eroica?