Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
112 | notturno |
randagio si getta contro la macchina e fa sguizzare le ruote. Arrivo alla porta del Comando. È socchiusa. La spingo; salgo. Non so perché, pavento nell’ombra il tonfo del mio passo sul legno. La casa è deserta. Nessuno apparisce. Chiamo.
Un fantaccino biondiccio si mostra dietro un banco da negozio, balbettando, con un boccone di pane che non gli passa ancóra pel gozzo.
Inconsapevole, gli chiedo: «Il colonnello Barbieri è al campo?»
Sembra ch’egli non comprenda. Si sforza d’ingoiare il suo boccone faticoso.
«Mi aspettava» soggiungo. «Dov’è?»
Egli non risponde. Si volta e va nella stanza contigua.
Il silenzio è così perfetto che dal mio luogo odo il suo biasciare. Un colpo di vento fa tintinnire i vetri ove distinguo le allumacature della pioggia. Noto le linee verticali nella