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Stanotte il letto oscilla e vibra come l’ala doppia tesa tra mare e cielo. Per bere il vigore dell’Adriatico apro la bocca, ma nessun sorso fresco m’entra nella gola.
L’iodio mi fa una bocca di metallo, una gola d’acciaio. L’acciaio è arroventato nella fucina del mio occhio ardente e temperato nella pozza del mio sangue spesso.
Grido e non odo il mio grido.
La faccia smorta di Alfredo Barbieri è su la proda del letto, come sul bordo della carlinga, ma senza la maschera e senza la celata di