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il chiostro deserto, le lastre sconnesse, il pozzo tristo come sepolcro fra sepolcri, la porta chiusa della camera di deposito, la fossa scavata nell’erba fangosa, le croci fitte e irte come stecchi nello sterpeto, le campane di sott’acqua, le sirene dei vaporetti che passano...

La lascio bruscamente su la riva abbuiata, dove vagolano fantasmi. Rientro nel felze.

Il mio amico è laggiù nel suo piombo, così com’io sono in questa prigione vacillante che puzza di muffa e di cose putrefatte, sopra la marea bassa.

D’improvviso, ho paura. Qualcuno è con me. Rimango immobile, con gli occhi fissi allo sportello.



Mentre scrivo nel buio, il pensiero mi si rompe e la mano si arresta.

Allora la lista che ho voltata si