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in lei esprime, tutto in lei è segno. Le sue linee parlano un linguaggio che renderebbe simile a un dio colui che ne comprendesse la verità eterna; ei suoi minimi moti producono nei confini del suo corpo una musica infinita come quella dei cieli notturni.

Ma eccomi umiliata, priva dei miei regni! La fiamma del mio sangue impallidisce e si estingue. Scomparirò, men venturosa delle statue che testimoniavano la gioia della vita su le fronti delle città scomparse. Mi dissolverò ignorata per sempre, mentre esse dureranno custodite nelle tenebre umide con le radici dei fiori e un giorno dissepolte sembreranno auguste come i doni della Terra all’anima estatica dei poeti genuflessi.

Ho sognato omai tutti i sogni, e i capelli mi pesano più di cento corone. Stupefatta dai profumi, amo rimanere