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dino, aspettava con inquietudine colui che doveva conoscerla per deluderla e per vederla perire senza possederla.

“Ah, chi sarà di noi l’eletta?„

Non mai forse — io penso — i loro belli occhi velati si fecero intenti come in quell’ora: occhi velati di malinconia e di tedio, ove la troppo lunga consuetudine delle apparenze sempre eguali aveva abolito la mobilità dell’indagine; occhi velati di mutua pietà, ove le forme degli esseri familiari si riflettevano senza mistero e senza mutamento, fisse nelle linee e nel colore della vita inerte.

E d’improvviso ciascuna vide in ciascuna una creatura nuova, cinta di armi.