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visibili in cui erano sublimate le essenze delle loro anime inesauste e chiuse.
Perchè fin dalla prima ora io le conobbi sovrastate da una cupa minaccia, colpite da un divieto tirannico, scoraggiate e anelanti e prossimamente periture, — tutte le loro attitudini e i loro gesti e le loro più vaghe parole mi sembrarono gravi e significare ciò che esse medesime ignoravano nella loro profonda inconsapevolezza.
Piegandosi e rompendosi sotto il peso della loro maturità come in autunno gli alberi troppo carichi di frutti troppo grandi, esse non sapevano misurare tutto il loro male nè confessarlo. Le loro labbra gonfie d’angoscia non mi rivelarono se non una piccola parte dei loro segreti. Ma io seppi comprendere le cose ineffabili che diceva il sangue eloquente nelle vene delle loro belle mani ignude.