Moccagatta, Spinelli! Un nome suona
la morte, l’altro la vita. E la morte
222e la vita son come una corona
sola composta di due fronde attorte.
Severo dal suo grande Arco sorride:
225il battaglione è come la coorte.
Foss’io come colui che i nomi incide
col ferro aguzzo nella nuda stele
228ad eternar la gesta ch’egli vide!
O Roma1, almen quello del tuo fedele
inciderò nel fulvo travertino,
231e il tuo modo: “Coi remi e con le vele.„
O Roma, e mentre al giovine Latino
“Velis remisque„ nella pietra intaglio,
234scorgo l’Ombra del grande suo vicino.