E le gole d’acciaio senza voce
passano, che laggiù nel lor linguaggio
147conciso parleranno, dal veloce
affusto tratte al ciglio del villaggio,
lungo il palmeto, sopra le trincere,
150davanti ai pozzi. Romba il carriaggio
su la selce. Seduto è l’artigliere
sul cofano. Conduce a coppia a coppia
153i cavalli gagliardi il cavaliere.
L’applauso scroscia, un gran clamore scoppia.
Repente il sole batte su la faccia
156giovenile, sul pezzo, su la doppia
groppa. E l’affusto trascinato a braccia
nella sabbia ove il mare s’impantana
159vedo! Chi mai cancellerà la traccia