Pari l’ebrezza del convito occulto
era ad una immortalità precoce,
147ed il trapasso era un divino indulto.
L’anima era visibile; la croce
era senz’ombra; il pianto era rugiada;
150il silenzio era un inno senza voce.
L’avversario era in capo d’ogni strada;
la battaglia era un serto di faville;
153la giustizia era l’occhio della spada.
Il futuro era un carme di sibille
come di tessitrici glorianti;
156e la gloria era d’uno contro mille.
O Mistero del Sangue! I duomi santi
crollarono in un vespero, i templari
159furon sepolti sotto i marmi infranti.