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QUARTO - MEROPE


tal si partì coi rossi marinai,
con l’Amore e la Morte, del fraterno
87stuolo facendo un spirito, e giammai

volse il bel capo verso il lido eterno,
dubitoso di perdere Euridice
90che dietro sé traeva dall’Inferno;

se t’ebbe inconsapevole nutrice
l’esule smorto, tutto fronte e sguardo,
93il fuoruscito senza Beatrice,

quegli che nel crepuscolo infingardo
eresse il suo dolore come un rogo,
96il suo pensiero come uno stendardo,

e nella carne stracca sotto il giogo
il soffio ansò di quella terza vita
99ch’or freme ferve splende in ogni luogo,


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