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QUARTO - MEROPE


dalla putredine. Il bacino è inerte
come l’Averno, sparso d’errabonde
117fiamme che or sì or no schiarano incerte

larve dentro le barche o per le sponde,
e pare che ogni fiamma s’incolonni
120nell’abisso. Ora tutto si confonde

e m’illude. Latrare i cani insonni,
presso e lontano, odo per la malvagia
123landa. Ascolto. Son forse quei di Fonni?

Sono i mastini della mia Barbagia?
È la muta di guerra? A paio a paio
126ardere vedo i loro occhi di bragia.

Marceddu è in vermi. Murtula è più gaio:
non ha che l’ossa del viso disfatte.
129Il buon Demurtas medica il carnaio.


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